La fatturazione elettronica tra privati

La fatturazione elettronica tra privati: cos'è e come funziona

L'uso della fattura elettronica consente notevoli vantaggi.
Il segreto per sopravvivere all'introduzione di nuove norme e regolamenti è concentrarsi sul futuro e dimenticare in fretta tutte le operazioni utilizzate da molto tempo e diventate una routine.
Come per ogni novità, anche in questo caso il periodo di adattamento necessario a prendere la mano con la fatturazione elettronica può sembrare un supplizio, specie se non ci si è attrezzati con strumenti robusti che consentano di rendere visibili tutti i vantaggi senza perdita di tempo e, soprattutto, denaro.

Cosa significa fatturazione elettronica tra privati

La fattura elettronica tra privati è una fattura elettronica che viene creata da un professionista o un'impresa e viene trasmessa a un altro professionista o a un'altra impresa.
Generalmente è indicata in questo modo per distinguerla dalla fattura elettronica indirizzata verso la Pubblica Amministrazione, nota anche come fattura elettronica PA o e-fattura PA.
Per essere più precisi, si dovrebbe parlare di fattura elettronica Business to Business (B2B), nel caso sia chi la emette che chi la riceve sono operatori economici, cioè possiedono un numero di partita IVA.
Se invece chi la emette è un operatore economico (ditta individuale, società di persone o capitali nei diversi tipi previsti dalle norme) e chi la riceve è un comune cittadino privo di numero di partita IVA, è corretto riferirsi alla fatturazione elettronica Business to Consumer (B2C).
Potremmo così riferirci alla fattura tra privati come fattura elettronica B2B o anche e-fattura B2B nel primo caso, B2C oppure e-fattura B2C nell'altro.

Chi deve utilizzare la fatturazione elettronica tra privati

Poiché uno degli obiettivi del processo di dematerializzazione fiscale in Italia è il controlo del gettito IVA, dopo un periodo transitorio in cui è facoltà dei titolari di partita IVA emettere le fatture in forma elettronica (durato per il un biennio 2016 - 2018), la Legge di Bilancio 2018 ha imposto l'obbligo totale di fatturazione elettronica.
Come del resto già avvenuto nel corso del 2015 nel caso della fatturazione verso la Pubblica Amministrazione (PA), a partire dal 1° gennaio 2019 (Legge 205/2017 art. 1 comma 916) le fatture elettroniche saranno emesse verso gli operatori economici (fatturazione Business to Business o B2B) e verso i consumatori che non possiedono un numero di partita IVA (fatturazione Business to Consumer o B2C).
In entrambi i casi, a seconda che il il solo cedente (chi emette la fattura) o entrambi gli interessati (cedente e committente) siano obbligati ad aderire a tale sistema, la e-fattura (sia B2B che B2C), transiterà attraverso il Sistema di Interscambio, come già avviene nel caso di e-fattura PA.
Transitare dal Sistema di Interscambio comporta il fatto che tutti i dati relativi alle comunicazioni periodiche cui sono soggetti i titolati di partita IVA saranno già in possesso dell'amministrazione fiscale e si spera che ciò conduca alla semplificazione degli innumerevoli adempimenti attualmente in vigore.

Perché si parla di fattura elettronica verso la PA e tra privati

Già a partire dal 2004, con l'emanazione del Decreto Legislativo 52/2004, è iniziato in Italia il lungo processo volto alla progressiva e totale dematerializzazione fiscale.
L'obiettivo dichiarato è quello di semplificare gli adempimenti, conseguire risparmi di tempo, denaro e salvaguardia ambientale, eliminando fisicamente tutta la documentazione cartacea relativa al ciclo della fatturazione.
Il Decreto Legislativo in questione ha infatti riconosciuto valore legale alla fattura elettronica, modificando il Decreto del Presidente della repubblica 633/1972 che istituiva e forniva il quadro normativo all'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA).
Nel corso del tempo sono stati emanati vari provvedimenti normativi per individuare il formato elettronico riconosciuto (tipo XML) con il quale creare le fatture (sia la fattura PA che l'ultima arrivata, la fattura B2B). E' stato istituito il Sistema di Interscambio (SdI) che fornisse l'adeguato supporto tecnico a tutto il processo, con l'obbligo di creare e poi tenere aggiornato l'Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA) che è l'elenco nel quale ad ogni centro di spesa della Pubblica Amministrazione corrisponde un Codice Univoco.

Come è fatta una fattura elettronica tra privati

La fattura elettronica tra privati è costruita secondo un particolare tipo strutturato di informazioni, il formato XML (Extensible Markup Language).
Una volta conosciuto questo, per creare una fattura elettronica da trasmettere a un professionista o a un'impresa, è necessario che tutte le informazioni siano disposte secondo un ordine ben determinato.
Come nel caso di fattura elettronica verso la PA esiste il formato fatturaPA che possiede specifiche caratteristiche ed è aggiornato per consentire la costruzione della e-fattura B2B; la differenza rilevante è che il campo del codice univoco è sostituito da un altro codice di identificazione (o dalla PEC) per identificare univocamente il destinatario.

Come posso gestire le mie fatture elettroniche e le fatture elettroniche che ricevo da altri

Per amministrare facilmente tutto il ciclo della fatturazione elettronica è necessario dotarsi di un robusto sistema che renda agevole la gestione sia delle e-fatture emesse (ciclo attivo della fatturazione elettronica) che soprattutto di quelle ricevute (ciclo passivo della fatturazione elettronica).
Siano esse in formato FatturaPA o FatturaB2B, questo è fondamentale per conseguire notevoli risparmi di tempo e denaro.
Poiché è prevedibile un prossimo futuro obbligo di tale modalità di fatturazione, e per eliminare una volta per tutte grandi quantità di voluminose scartoffie da conservare per dieci anni, è auspicabile organizzarsi per tempo.

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Categorie di soggetti obbligati alla fatturazione elettronica anticipatamente dal 1° luglio 2018

La Legge di Bilancio 2018 (Legge 205/2017) ha previsto dal 1° luglio 2018 l'obbligatorietà della fatturazione elettronica per i soggetti che operano cessione di carburanti e lubrificanti e per tutti i subappaltatori nell'ambito di forniture di beni o servizi alla Pubblica Amministrazione.
Un successivo Decreto Legge ha rinviato tale data per la cessione di carburante, mentre l'obbligo è ormai in vigore per la seconda categoria di soggetti.
Ciò significa che tutti i subappaltatori di beni e servizi offerti alla Pubblica Amministrazione devono utilizzare la fatturazione elettronica per regolare i relativi rapporti commerciali. La Circolare dell'Agenzia delle Entrate 13/E del 2 luglio 2018 specifica che tale obbligo non sussiste se la fornitura non si riferisce direttamente e con precisione a beni e servizi nell'ambito specifico di un contratto con la PA (quindi con riferimento a specifici identificativi CUP e CIG).
Sono quindi escluse le forniture di beni e servizi verso appaltatori in mancanza dell'informazione specifica che quelle forniture sono effettivamente ed esclusivamente utilizzate per un appalto pubblico.